CETMA
Intervista a Ubaldo Spina – Innovazione e architettura di prodotto per la filiera sostenibile e circolare degli eventi

Dal recupero di pannolini e assorbenti Pampers e LINES ai primi appendiabiti al mondo in polpa di cellulosa con Mainetti Omaf: il nostro Business Development Manager Ubaldo Spina racconta, attraverso alcune storie di successo, quale sia il contributo di CETMA per l’innovazione sostenibile nei processi produttivi delle imprese.

Nell’intervista ad Italia Circolare, Ubaldo racconta anche alcuni progetti di innovazione e architettura di prodotto per la filiera sostenibile e circolare degli eventi, nati nell’ambito di “Per un Salento Circolare”, la rassegna di BarCamp e Sustainability shop organizzata assieme a Confartigianato Imprese Lecce ed Università del Salento.

Tunnel refrigeranti per gare podistiche, supporti per luminarie senza impatto sui beni monumentali e container sanitari per eventi in sostituzione dei bagni chimici sono solo alcune delle innovazioni che stanno prendendo forma negli ultimi mesi.

Di seguito l’intervista completa, tratta dal sito di Italia Circolare

Il CETMA, Centro di Ricerche Europeo di Tecnologie Design e Materiali, è un consorzio con sede presso la Cittadella della Ricerca di Brindisi che fa parte di EARTO – European Association of Research and Technology Organisations. Svolge attività di ricerca applicata e sviluppo sperimentale in discipline come l’ingegneria dei materiali, l’ingegneria informatica e il disegno industriale. Un centro multidisciplinare in grado di favorire, generare e diffondere conoscenze e sviluppare nuove applicazioni.
Fondato nel 1994, all’interno di un’apposita convenzione con ENEA che ne è socio di maggioranza, nel corso degli anni è diventato un importante e avanzato soggetto multidisciplinare, un punto di riferimento specializzato nel trasferimento tecnologico e la ricerca a favore delle imprese per innovare prodotti, processi e servizi.

Con l’Università del Salento è partner di Confartigianato Imprese Lecce nello sviluppo del progetto “Per un Salento Circolare” nell’ambito della misura “Capacity building per gli operatori della cultura per gestire la transizione digitale e verde” oltre che per “Promuovere la riduzione dell’impronta ecologica degli eventi culturali favorendo l’inclusione di criteri sociali e ambientali nelle politiche degli appalti pubblici, orientando così la filiera verso l’ecoinnovazione di prodotti e servizi”.

Abbiamo incontrato Ubaldo Spina, Senior Researcher e Business Development Manager del CETMA.

In questi anni avete apportato centinaia di innovazioni sostenibili ai processi produttivi delle imprese. Ce ne racconta uno di cui andate particolarmente fieri?
“Tra quelli che riguardano la sostenibilità e l’economia circolare, mi piace citare l’accompagnamento a favore della Fater che si è avvalsa del CETMA per rendere sostenibili la differenziazione e il recupero dei prodotti assorbenti per la persona. Parlo di marchi come Pampers e Lines, solo per citarne alcuni. L’azienda voleva capire quali fossero le migliori strategie di recupero e valorizzazione delle materie prime seconde contenute all’interno dei loro prodotti. È stato un progetto estremamente innovativo e per molti aspetti avanguardistico. Nel pannolino la materia prima seconda è uno stratificato che contiene cellulosa purissima insieme a diverse tipologie di plastiche che danno struttura al prodotto. Se fino a pochi anni fa era impensabile riciclare i pannolini, quello che ha fatto CETMA è stato dimostrare che era invece possibile separare e recuperare questa frazione che nel suo complesso costituiva il 3% del volume dell’indifferenziato a livello nazionale, una vera bomba ecologica. Abbiamo capito come, attraverso la ricerca, la progettazione, la produzione in laboratorio si potevano recuperare e valorizzare i rifiuti derivanti dei prodotti assorbenti per la persona prototipando gadget, strumenti musicali, decorazioni natalizie, giochi per parchi, arredo urbano. Un vero proprio processo di upcycling”.

Siete entrati anche nei negozi di arredamento…
“Abbiamo realizzato uno dei primi appendiabiti al mondo in polpa di cellulosa, progetto che è stato curato per conto di Mainetti OMAF di Martina Franca che aveva individuato questo materiale per sostituire principalmente polipropilene e polistirene, ad oggi i materiali polimerici maggiormente utilizzati al mondo per produzione industriale. Molti i vantaggi. Prima di tutto è stato abbattuto l’uso di materie plastiche difficilmente differenziabili, anche a causa dei ganci metallici che impediscono il corretto disassemblaggio e quindi la differenziazione dei materiali. Altri vantaggi hanno riguardato l’alleggerimento del peso, la possibilità di utilizzare le tecniche di stampa consolidate e, ovviamente, la riciclabilità complessiva del prodotto.

In che modo il CETMA partecipa al progetto di capacity building Per un Salento Circolare?
“Quello che ci piace è innanzitutto la collaborazione con Confartigianato e l’Università del Salento, attori indispensabili per analizzare a livello territoriale i principali impatti creati dall’organizzazione degli eventi. Manifestazioni che, nel giro degli ultimi 10 anni, anche considerando l’esplosione turistica della Puglia, si sono moltiplicati e hanno assunto dimensioni rilevanti, ponendo alle associazioni, ai Comuni e alle imprese molte domande sui reali impatti ambientali sul territorio.  Per farlo abbiamo utilizzato strumenti di progettazione per la sostenibilità ambientale sviluppati per conto di imprese salentine di altre filiere produttive che a poco a poco sono stati  “travasati” e sperimentati anche nell’organizzazione degli eventi, sia in termini di economia fisica, tutto ciò che riguarda la scelta di prodotti funzionali (packaging, sistemi di alimentazione, sistemi di esposizione, mobilità, segnaletica, etc.), sia in termini di economia digitale, tutto quello che può dematerializzare strumenti utili alla promozione e all’erogazione di servizi. In questo processo sono state fondamentali la relazione e la commistione tra le analisi sociologiche dell’Università del Salento e il forte radicamento di Confartigianato con le imprese del territorio. Quello che mi ha sorpreso nella prima fase di ascolto è stato scoprire come molte realtà avessero anticipato processi di circolarità e riduzione dell’impatto ambientale già da molti anni”.

Una consapevolezza “artigiana” che considera la sostenibilità un vantaggio competitivo e un obiettivo non più rinviabile.
“L’ascolto dei bisogni è stato fondamentale. Faccio un esempio. L’Associazione Sportiva Dilettantistica La Mandra organizza una maratona molto conosciuta e partecipata. Ci hanno presentato dati sorprendenti in termini di conoscenza delle problematiche ambientali. Ogni evento podistico deve assicurare per i maratoneti ingenti quantità d’acqua per garantirne il ristoro. Hanno stimato che almeno la metà delle bottigliette di plastica distribuite tra i partecipanti lungo il percorso non veniva però utilizzata per essere bevuta, ma per abbassare la temperatura corporea degli atleti. Si tratta di uno spreco di acqua potabile e di un costo notevole. L’associazione ci ha manifestato quindi l’esigenza di eliminare l’uso delle bottiglie di plastica almeno per la refrigerazione degli atleti. Stiamo sviluppando un concept che prevede la messa in opera lungo il percorso di piccoli tunnel per la nebulizzazione dell’acqua collegata a dei serbatoi. Il progetto prevede la creazione di una struttura, variabile in lunghezza e in larghezza, che consentirà di effettuare la refrigerazione necessaria a chi pratica questo sport, considerato che la temperatura corporea in alcune giornate d’estate può arrivare fino a 39 gradi. Nella seconda parte del progetto, che abbiamo chiamato Circular Events Gate (CEG), misureremo se, utilizzando un certo numero di serbatoi che si attivano solo quando arriva il partecipante attraverso dei sensori di presenza, consumiamo più o meno acqua di quella solitamente “sprecata” con l’utilizzo delle bottigliette di plastica.

Qualche altro esempio?
Leverano in Fiore è un’importante manifestazione dedicata alla floricoltura. Il tema sollevato dagli organizzatori riguarda la riduzione dell’impatto ambientale associato all’uso di materiali polimerici espansi per l’esposizione del fiore reciso. L’organizzazione è entrata in contatto con alcune realtà operanti nei Paesi Bassi con le quali hanno valutato l’uso di schiume bio con le stesse caratteristiche di porosità e di capacità di trattenere l’acqua per lungo tempo. Questo consente ai fiori di rimanere idratati anche per molte ore, mantenendo la freschezza e la bellezza durante il periodo di esposizione. All’interno del progetto CEG valuteremo come avviare e sperimentare materiali analoghi partendo da scarti agroindustriali individuati a livello locale. Un altro progetto molto attuale riguarda il supporto alla categoria dei luminaristi nell’adeguarsi alla recente comunicazione della Soprintendenza di Lecce in materia di installazione delle luminarie. La misura tende a preservare il patrimonio architettonico locale evitando la messa in opera di sistemi che possano deturpare o danneggiare le facciate di abitazioni e palazzi d’epoca, con particolare riferimento al complesso intreccio di fili che mettono in tensione e stabilizzano la fitta rete di pali e strutture. Con loro studieremo soluzioni alternative per promuovere la sostenibilità come attenzione al decoro e alla tutela del patrimonio artistico, architettonico e paesaggistico. E poi c’è il tema della sostituzione dei bagni chimici. Ci sono eventi di grande interesse, ad esempio la Sagra della Municeddha (la lumaca commestibile), che conta migliaia di presenze serali, dove è necessario garantire un numero molto elevato di bagni chimici, con conseguente impatto ambientale dovuto al trasporto, alla logistica, all’installazione e all’utilizzo di agenti chimici per il trattamento delle acque reflue. Gli organizzatori hanno iniziato a sperimentare l’uso di container sanitari direttamente allacciati alle reti idriche e fognarie comunali. In questo modo si facilitano i processi di installazione e gestione, tutti gli scarichi finiscono all’interno delle reti comunali e si facilitano la sanificazione, il presidio e il decoro delle aree dedicate ai servizi igienici.
Durante i BarCamp e i Sustainability Shop abbiamo raccolto circa venti proposte progettuali estremamente interessanti che possono essere replicate anche in altri contesti. Di queste ne porteremo sei a progettazione a livello di sistema, sviluppando concept e architetture di prodotto per capire quali possono essere gli investimenti necessari per renderle concretamente attuabili all’interno del territorio salentino. Progetti assolutamente scalabili ed esportabili. La sostenibilità e l’economia circolare ci insegnano a condividere l’innovazione di prodotto, anche nell’economia degli eventi. Ed è quello che faremo”.